Decalogo Slow-Ski

Primo:
take it easy. Pigliatela comoda, in generale e soprattutto in vacanza. Sciare dev’essere un piacere, non un sacrificio

Secondo:
evita le levatacce, specie se la sera prima hai fatto tardi. Sveglia con calma, spremuta fresca e brioche calde. La prima funivia lasciala ai fanatici

Terzo:
prima di vestirti, dai un occhio fuori dalla finestra. Se c’è il sole, alzati e scia; se piove, nevica o tira vento, torna subito sotto il piumone senza passare dal via. Vorrà dire che scierai domani

Quarto:
quattro ore di sci posson bastare. Anziché lo skipass giornaliero, considera l’opportunità del mattiniero o del pomeridiano: risparmierai pure qualcosa

Quinto:
in generale prediligi le piccole stazioni di valle, più economiche e a misura d’uomo rispetto ai grandi comprensori, troppo cari, affollati e senza parcheggio

Sesto:
niente sandwich preconfezionati trangugiati in seggiovia. Scia con gusto: anche il pranzo fa parte del piacere di una giornata di sci

Settimo:
preferisci le località con impianti comodi e veloci; bandite ancore e gelide seggiovie a due posti tipo panchina dei giardinetti. Più che un divertimento, sciare così diventa un supplizio

Ottavo:
a cinque discese su pista battuta (e magari affollata), meglio una discesa fuorispista. Tu, la montagna e la neve fresca: il massimo dello slow

Nono:
finito di sciare evita le attività sportive troppo stressanti e faticose. Molto più rilassante una sauna, un bel massaggio o al limite quattro passi per vetrine. Il sesso? Consentito, e – almeno quello – non per forza slow

Decimo:
una settimana bianca (o anche un weekend) non è fatta di solo sci. Sacrificare tutto il resto in funzione della giornata sulle piste o perché “bisogna ammortizzare lo skipass” sarebbe un peccato mortale

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